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L’osteopata Marelli docente al corso di Posturologia per Ottici e Optometristi

2017-05-22T12:37:18+02:00

L'osteopata Marelli docente al corso di Posturologia per Ottici e Optometristi Il 13 novembre 2011 la D.O. Fabiola Marelli, amministratore unico e docente della scuola di osteopatia CRESO, inaugura il Corso Superiore di Posturologia organizzato dall’Istituto Zaccagnini di Bologna e rivolto ad Ottici e Optometristi. Il direttore dell'Istituto Dott. Prof. Giorgio Righetti e il coordinatore del corso Prof. Pietro Gheller hanno infatti invitato l'osteopata Marelli per la conduzione del seminario introduttivo del corso, il cui programma

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L’Osteopata e l’occhio che accarezza

2017-05-22T12:18:18+02:00

L'Osteopata e l'occhio che accarezza Nella funzione dello sguardo coesistono un’infinità di sguardi che sono differenti per motivazioni, intensità, finalità. Ci si guarda l’un l’altro, furtivamente o in modo sincero, durante un colloquio e nella vita quotidiana. Si esamina il mondo attraverso uno sguardo che contempla o interroga. Si mira al bersaglio attraverso uno sguardo concentrato che si crede efficace e appropriato. Si scruta l’orizzonte con uno sguardo intensamente differenziato dall’esperienza. Si osserva lo stato delle cose, persino lo stato d’animo, con

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L’intuizione dell’osteopata

2017-05-22T12:21:15+02:00

L'intuizione dell'osteopata Nel 2009 il Journal of the American Medical Association pubblicava una ricerca condotta su 89 volontari che illustrava un fenomeno affascinante: un farmaco placebo è più efficace se il suo valore commerciale è elevato. Era stato somministrato ai volontari un potente antidolorifico -che in realtà non conteneva alcun farmaco- prima di sottoporli ad un trattamento doloroso. Ad alcuni il farmaco era stato descritto come molto costoso, ad altri come economico.    

L’intuizione dell’osteopata2017-05-22T12:21:15+02:00

Scuola di Osteopatia: gioco di ruolo

2017-05-22T12:21:37+02:00

Scuola di Osteopatia: gioco di ruolo Camminando in riva al mare, con un ghiacciolo arancio in mano, raccontavo di quanto mi sentissi strana a fare da chioccia ad allievi e docenti del mio gruppo. Di quanto trovassi buffo che io, eterna giullare incosciente, fossi davvero il punto di riferimento per qualcuno. E chiesi al mio amico come, secondo lui, mi giudicavano ragazzi e insegnanti. Con quali occhi mi vedevano. Se mi prendevano realmente sul

Scuola di Osteopatia: gioco di ruolo2017-05-22T12:21:37+02:00

L’intuizione del gesto in Osteopatia

2017-05-22T12:22:04+02:00

L'intuizione del gesto in Osteopatia Gli allievi chiedono perchè nella nostra scuola di osteopatia non siano permesse registrazioni video mentre l'insegnante esegue la tecnica. L'apprendimento della tecnica è il fine ultimo, limitativo e limitante, di quell'allievo che ancora non ha compreso il significato del messaggio del maestro. Durante i sei anni del corso di formazione in osteopatia l'insegnante consente che gli allievi più e più volte sbaglino nell'esecuzione delle tecniche e nella focalizzazione dell'obiettivo. Non si

L’intuizione del gesto in Osteopatia2017-05-22T12:22:04+02:00

Osteopathic Case Report: l’alternativa all’algoritmo

2017-05-22T12:22:49+02:00

Osteopathic Case Report: l’alternativa all’algoritmo La concettualizzazione del caso clinico permette di rilevare la causa della disfunzione osteopatica attraverso una raccolta integrata di valutazioni cliniche e, nel contempo, consente l’organizzazione dei fatti mediante l’integrazione di tutte le informazioni ottenute. E’ il lavoro di concettualizzazione il fondamento che ci porta ad identificare il nucleo della situazione disfunzionale su cui si dovrà intervenire. La concettualizzazione del caso clinico è il link tra i dati analitici e

Osteopathic Case Report: l’alternativa all’algoritmo2017-05-22T12:22:49+02:00

La trasgressione della normalità

2017-05-22T12:23:24+02:00

La trasgressione della normalità Mentre sto viaggiando la mia attenzione viene attratta da alcuni alberi ai lati della strada. Piante bellissime. Imponenti. Il solo guardarle mi dà gioia. Hanno una particolarità. Saranno normali? … Cos’è normale? Chi lo decide? Perfezione. Perfettibilità. Standardizzazione. Omogeneità. L’anormalità è frutto di un giudizio, di una convenzione sociale, di una cultura. Per alcuni è normale ciò che per altri non lo è, sempre rispetto a qualcos’altro. E’ anormale tutto ciò

La trasgressione della normalità2017-05-22T12:23:24+02:00

L’osteopata e il limite

2017-05-22T12:23:44+02:00

L’osteopata e il limite Tutto ciò che esiste ha un limite. Non è possibile vedere le cose così come sono nel momento stesso in cui le osserviamo. Ci vuole tempo affinché la luce possa coprire la distanza che ci separa dall'oggetto, che verrà visto non per come è ma per come era. Naturalmente molto dipende dalla distanza dell'oggetto osservato. Guardare lontano nello spazio vuol dire guardare indietro nel tempo: gli oggetti lontani ci inviano informazioni più vecchie di

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Un’osteopata in Conservatorio

2017-05-22T12:24:46+02:00

Un'osteopata in Conservatorio Un ristorante. Una cena. Un gruppo di amici. «Ehi, ragazzi, guardate che bello: un pianoforte!» Coppie di occhi puntati come luci laser. Bisbiglio che da lieve va in crescendo. Una voce su tutte. «Ci suoni qualcosa?» «No.» Un ambulatorio di osteopatia. Un trattamento. Una paziente. Il passato: clavicembalista. Molto famosa. Il presente: traduttrice e maestra. Buddista. Il pedaggio: fibromialgia. … Non si parla di musica tra noi. Non ne abbiamo mai

Un’osteopata in Conservatorio2017-05-22T12:24:46+02:00

Molestia sessuale: quo vadis?

2017-05-22T12:25:03+02:00

Molestia sessuale: quo vadis? «… ma come?! e adesso … mi lascia così?!!» «Sì. Così.» Ed esco dallo studio per dargli il tempo di ricomporsi. 10 lunghissimi minuti. E’ il tempo che mi do. Per non svalvolare. Per ricentrarmi. 10 brevissimi minuti. E’ il tempo che gli do. Per ritrovarsi. E andarsene. Senza appello. Rientro nello studio. Sorriso di convenienza sulle labbra e gelo negli occhi che cercano il suo sguardo senza trovarlo. E’

Molestia sessuale: quo vadis?2017-05-22T12:25:03+02:00
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