Scuola Biennale di Metodologia Strutturale in ambito Osteopatico
Il corso si rivolge a figure professionali sanitarie e di ambito sanitario (fisioterapisti, MFT, MCB) o studenti nelle discipline evidenziate, ovvero figure autorizzate al trattamento manuale seppur con competenze e limiti precisi.
Durata
La Scuola è organizzata con un percorso biennale che riguarda l’ ambito muscolo-scheletrico secondo la visione osteopatica, con cenni ai contenuti teorici di anatomia/fisiologia/biomeccanica articolare in quanto conoscenze già acquisite nel percorso professionale precedente. Ha un’organizzazione monotematica che rende immediatamente applicabili le tecniche insegnate. Prevede la frequenza di un seminario al mese, nei giorni di sabato e domenica, per nove mesi all’anno, da ottobre a giugno.
Materiale Didattico
La scuola fornisce le slides utilizzate durante le lezioni.
Obiettivi
Fornire una metodologia in ambito strutturale per l’impostazione di un appropriato trattamento sulla base dei dati raccolti, utilizzando tecniche manuali osteopatiche per il trattamento delle disfunzioni dell’ apparato muscolo-scheletrico attraverso un’ attenta valutazione anatomo-funzionale e biomeccanica-articolare nonché un addestramento alla corretta esecuzione delle tecniche riconoscendo precise indicazioni e limiti al trattamento.
Argomenti del corso
In questo corso che, su richiesta degli interessati, potrebbe trasformarsi in un corso completo di osteopatia, si apprenderà come il sistema articolare/muscolo-scheletrico abbia una notevole importanza nel mantenimento della salute in quanto intimamente relazionato con i sistemi nervoso, fasciale, vascolare e viscerale. Da un’ appropriata lettura della postura, si potranno anche ricevere indicazioni sullo stato psico-emozionale della persona. Oltre alla fondamentale fase della valutazione in ottica osteopatica, si proporranno varie modalità di intervento manipolativo, alcune delle quali richiedono una marcata sensibilità, allo scopo di fornire al discente la possibilità di intervenire praticamente sul paziente più giovane con problematiche lievi a quello più anziano con disfunzioni più marcate.
Altra peculiarità del corso è l’inserimento della metodica di linfodrenaggio (su base Vodder), che permetterà agli allievi di poter intervenire con ampie possibilità sulle problematiche linfatiche.
Di seguito il programma generale del corso, quello più dettagliato è disponibile sui siti internet degli Enti organizzatori.
Programma Primo Anno
- OSTEOPATIA
Storia, basi filosofiche, concetto di globalità, interdipendenza struttura/funzione.Cenni dei cinque modelli osteopatici.
La disfunzione osteopatica
Le barriere. - ARTO INFERIORE
Anca – Richiami di anatomia; e biomeccanica in ottica osteopatica; anatomia palpatoria; valutazione delle restrizioni muscolari e capsulari; tecniche di normalizzazione (miotensive, articolatorie, thrust).
Ginocchio e Perone – Richiami di anatomia; biomeccanica in ottica osteopatica; anatomia palpatoria; valutazione dei micro-movimenti; tecniche di normalizzazione (miotensive, articolatorie, thrust).
Tibio-tarsica, Sotto-astragalica, Meso- ed Avampiede – Richiami di anatomia; biomeccanica in ottica osteopatica; anatomia palpatoria; valutazione dei movimenti articolari; tecniche di normalizzazione (miotensive, articolatorie, thrust).
L’arto inferiore nella sua globalità, integrazione piede-ginocchio-anca e catene mio-fasciali, innervazione e vascolarizzazione. - ARTO SUPERIORE
Gleno-omerale – Richiami di anatomia; biomeccanica in ottica osteopatica; anatomia palpatoria; valutazione delle restrizioni muscolari; tecniche di normalizzazione (miotensive, articolatorie, thrust), tecnica di Spencer, tecnica di Green.
Gomito (omero-ulnare e radio-ulnare) – Richiami di anatomia; biomeccanica in ottica osteopatica; anatomia palpatoria; valutazione delle restrizioni articolari; tecniche di normalizzazione (miotensive, articolatorie, thrust).
Polso e mano – Richiami di anatomia; biomeccanica in ottica osteopatica; anatomia palpatoria; valutazione delle restrizioni articolari; tecniche di normalizzazione (miotensive, articolatorie, thrust).
Clavicola (sterno-claveare e acromio-claveare) – Richiami di anatomia; biomeccanica in ottica osteopatica; anatomia palpatoria; valutazione delle restrizioni articolari; tecniche di normalizzazione (miotensive, articolatorie, thrust)
L’arto superiore nella sua globalità, integrazione mano-gomito-spalla e catene mio-fasciali, innervazione e vascolarizzazione. - BACINO
Richiami di anatomia; articolazione sacro-iliaca; biomeccanica in ottica osteopatica e visione d’insieme; test dinamici globali (TFE – TFS)
Iliaco – Valutazione in statica; test della Cicogna; reperi palpatori; valutazione posizionale; integrazione e sintesi dei risultati dei test; tecniche di normalizzazione (articolatorie e ad energia muscolare MET)
Pube – Valutazione statica e dinamica; tecniche di normalizzazione (MET e thrust)
Sacro – Biomeccanica sacrale in relazione ai movimenti del rachide e nella deambulazione; classificazione delle disfunzioni; reperi palpatori; valutazione posizionale e dinamica; tecniche di normalizzazione (articolatorie e MET). - RACHIDE VERTEBRALE
Richiami di anatomia e fisiologia; biomeccanica e Leggi di Fryette; nervi e vasi; sistema legamentoso.
Lombare – Valutazione statica e dinamica; tecniche sui tessuti molli; tecniche articolatorie; tecniche ad energia muscolare (MET).
Programma Secondo Anno
- Rachide Dorsale – Valutazione statica e dinamica; tecniche sui tessuti molli; tecniche articolatorie; tecniche ad energia muscolare (MET).
- Coste – Richiami di anatomia; biomeccanica costale nei movimenti del rachide e nella respirazione; valutazione statica e dinamica; tecniche di correzione delle disfunzioni strutturali; tecniche di correzione delle disfunzioni respiratorie.
- Cervicale – Richiami di anatomia e biomeccanica; distinzione OAE e cervicali tipiche; valutazione specifica per distretti; tecniche di normalizzazione.
- Metodi Funzionali
- Tecniche Sutherland
- Tecniche ad alta velocità e bassa ampiezza (AVBA)
- Linfodrenaggio integrato (metodica Vodder rielaborata ed integrata)
- Linee guida per la raccolta dati anamnestica.
- Criteri di osservazione anamnestica.
- Screening strutturale – analisi di primi e secondo livello.
- Integrazione dei dati.
- Impostazione del trattamento.