Osteopatia: il primo principio (considerazioni fuori dalle righe)

Il corpo è un’unità; la persona è un’unità di corpo, mente e spirito (A.T. Still)
Sempre questo buon uomo di Still, fondatore dell’ osteopatia.
Still il filosofo, Still il maestro, Still che ci esorta a scavare e a pensare.
Still che nonostante l’elegante lavoro certosino fatto di copia-incolla filosofici e storici (che spazia dalla medicina dell’ antico egitto, al mesmerismo, dalla psicanalisi all’ipnotismo passando dallo swedenborgianesimo e alla sua personalissima idea di religione e spiritualità) lascia quasi per caso sospeso -come fosse un dettaglio- quella parte di unità che tratta dello spirito.

In effetti lo spirito è un dettaglio … iniziamo a mettere in pratica gli altri tre principi (il corpo ha la capacità di autoregolarsi, auto-guarire e mantenere lo stato di salute; struttura e funzione sono reciprocamente correlate; la logica del trattamento manipolativo osteopatico è basata sulla comprensione dei principi fondamentali di unità del corpo, autoregolazione e interrelazione tra struttura e funzione) e mettiamoci a lavorare!

“L’uomo è uno e trino” scriveva … “In primo luogo c’è il corpo materiale; secondo l’essere spirituale; terzo, un essere mentale che è di gran lunga superiore a tutti i movimenti vitali e le forme materiali, il cui compito è quello di gestire con saggezza questo grande motore della vita … I tre, uniti in piena azione, sono in grado di raggiungere la cosa desiderata – completa”.
(Philosophy and Mechanical Principles of Osteopathy, pp 16-17)

OK, l’ essere umano è uno e trino.
Ma dimmi dottor Still in che modo e in che misura tu inserisci la spiritualità all’interno della logica del trattamento manipolativo osteopatico (quarto principio dell’osteopatia)?
Devi capirlo da sola. Leggiti Swedenborg e Steiner che erano filosofi e potevano stare seduti tutto il giorno a pensare. Io sono occupato, ho i pazienti …

Quindi, una medicina osteopatica di corpo, mente e spirito.
Dottor Still come vedi, come distingui lo spirituale dal naturale? Sono paralleli o interattivi? Causali? Direzionali? BOH.

Ma la medicina osteopatica è quella che si occupa dell’ intera persona no?!
E allora come faccio con quei pazienti che vogliono includere il marchio della spiritualità nell’ approccio alla malattia e nel trattamento?
Perché dottor Still nessuno te l’ha mai chiesto?
Perché nessuno chiede mai?

Ci hai insegnato a fare una buona anamnesi osteopatica completa di storia medica, storia chirurgica, storia familiare, storia sociale.
Ci hai insegnato a fare una revisione dettagliata dei sistemi e adesso ci propongono anche i 5 modelli osteopatici e una medicina basata sull’evidenza osteopatica …
ma cosa manca?
Cosa mi manca, dottor Still?

Mi mancano le tue linee guida per una valutazione spirituale.
La medicina osteopatica è quella che si occupa dell’ “interezza della persona”, giusto?
E la nostra filosofia osteopatica descrive l’ “interezza persona” come corpo, mente e spirito, vero?
Bene dottor Still, allora hai lasciato in sospeso qualcosa.
Perché se il mio interesse dev’ essere rivolto a TUTTA la persona non posso fermarmi a metà strada. Mi sento in dovere di fare qualcosa.

Così imparero’ come un’autodidatta, come faccio da sempre.
Mi siedero’ di fronte a me stessa chiedendomi qual è l’obiettivo della spiritualità e mi rispondero’ che è la cura dello spirito … é compassione, è presenza, è sedersi accanto al paziente, è ascolto, è l’incoraggiamento alla speranza.
Ma questo già lo faccio, già lo facciamo … non è vero?

Quasi mai, temo.
Siamo troppo occupati.

Fabiola Marelli Osteopata

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