Osteopatia e percezione sintomatica: something extra not something else
Quando riflettiamo su un problema di solito avvertiamo un disagio nel corpo che la mente tuttavia non percepisce come tale.
Se durante una forte emozione cerchiamo di prestare attenzione allo stomaco e al petto, il disagio che appare è del tutto diverso dall’emozione stessa: è meno intenso e non altrettanto aspro.
Sensazioni puramente fisiche sono, ad esempio, il battito cardiaco, il dolore sotto ad un tallone, una sciarpa troppo stretta, il mal di pancia, l’eccitazione sessuale. Contemporaneamente a queste sensazioni puo’ essere presente anche una certa forma di gratitudine proveniente dal disagio, come se quelle parti fisiche fossero grate dell’attenzione ricevuta.
La maggior parte delle persone (di noi, dei nostri pazienti) trova difficile prestare attenzione all’agio/disagio che si manifesta nella parte centrale del corpo.
Non percepisce la parte centrale del corpo dall’interno.
Le emozioni producono sensazioni fisiche, il nostro cuore batte e noi tossiamo, singhiozziamo, sputiamo, vomitiamo, ansimiamo, corriamo in bagno, eppure non abbiamo la percezione corporea della complessità di queste sensazioni fisiche e quindi nemmeno dell’emozione.
La percezione sintomatica, il disagio per una situazione o un problema, è meno intensa delle sensazioni fisiche benché anch’essa emerga nella parte centrale del corpo: gola, torace, stomaco, addome.
La differenza consiste nel fatto che mentre la sensazione della sciarpa troppo stretta non contiene in sé le complessità e le ragioni del perché l’abbiamo stretta, tuttavia una sensazione fisica molto simile di “stretto” può emergere nello stomaco quando si percepisce una situazione nella sua globalità.
Questa impressione di “stretto”, è la percezione sintomatica della situazione in cui sono implicitamente presenti molte più complessità di quanto si possa sapere o immaginare.
Le persone cambiano attraverso la conoscenza di quelle percezioni che non avevano sentito coscientemente.
L’impronta corporea di una situazione è sempre aggiornata.
E’ sempre un work in progress.
E’ il modo con cui il corpo comprende il problema ora.
Può emergere anche qualche contenuto dal passato, ma la percezione sintomatica è sempre qualcosa di più: è l’interezza, la novità del momento presente.
In qualsiasi presente è sempre implicito il passato, ma l’esperienza è sempre presente.
Rivivere un evento passato significa sperimentarlo con la qualità dell’interazione presente.
Che si applichi la propria attenzione ad una situazione nella sua globalità o ad un qualche piccolo aspetto di essa, la percezione sintomatica corporea di ciò sarà un intero, la globalità.
Le emozioni e i sentimenti sono solo parte di una situazione.
Con quei sentimenti noi sentiamo dentro un problema, circondati da esso, parte di esso.
I passi del cambiamento rappresentano le trasformazioni dell’ intero, della globalità.
Quando le onde del mare lambiscono la sabbia, l’intera spiaggia cambia e l’orma precedente non puo’ piu’ essere individuata.
Ecco perché credo che l’osteopatia sia un qualcosa di piu’ e non un qualcosa d’altro.
Fabiola Marelli Osteopata