Cos’è normale?

Quando A.T. Still ci ha invitato a “confrontare il lavoro del corpo anormale con il lavoro del corpo normale” non ci chiedeva solamente di palpare e iniziare l’allineamento strutturale. Non ci chiedeva solamente di ripristinare una gamma completa di movimento alle giunture e alle articolazioni.
Penso invece, e le mie continue ricerche sulla percezione avvalorano il mio pensiero, che il Primo Insegnante di Osteopatia ci stava chiedendo di fare esperienza con qualcosa che andasse al di là di ciò che può essere misurato o calcolato.
E quando dissertava su ciò che è normale, non credo volesse suggerire una definizione rigorosa di un’approssimativa media. Per lui ‘normale’ aveva il significato di uno stato d’essere libero da tutte le malattie, infezioni o malformazioni. Etimologicamente, il termine normale deriva dal latino ‘norma’ e denota una serie di quadrati utilizzati dai carpentieri e muratori; solo in seguito è stato esteso metaforicamente ad indicare una regola, un motivo o un precetto. Il senso moderno, per noi più familiare, del vocabolo normale utilizzato come standard compare agli inizi del 19° secolo.

Per A.T.Still, Normale è lo stato non-meccanico, non-materiale “standard” , da cui partire con la diagnosi, risolvere con il trattamento, per poi lasciare, in modo da poter essere elaborato dalla Natura.
Nella filosofia di A.T. Still, Normale o Corpo Normale è sinonimo di Salute.

Autore: Stephen Paulus, D.O.
Articolo estratto da Inter Linea

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