Ascolta chi parla (il bimbo che verrà)

Durante la gestazione il feto è continuamente interessato da flussi esperienziali che danno consistenza al suo IO.

Le stimolazioni, le emozioni, il rapporto con il mondo intrauterino ed esterno sono forze dinamiche coinvolte nel processo di origine e maturazione psichica.
Durante la gestazione si sviluppano dunque comunicazioni e relazioni significative per il processo esperienziale e fenomenologico di crescita.

La gestazione è una sorta di comunicazione prenatale.
Di nascita del Sé.
Di formazione della personalità.

La capacità della mente umana di imparare è il fenomeno più notevole nell’universo biologico. Tutto ciò che fa di noi degli esseri umani – linguaggio, pensiero, conoscenza, cultura, esperienza, creatività – è il risultato di questa capacità straordinaria e del rapporto con l’ambiente” (cfr. Thompson).

Apprendere significa inserire il dato esperienziale nella conoscenza e farlo proprio.
Considerando l’ambiente intra ed extrauterino come un luogo di apprendimento e accrescimento dell’esperienza e della conoscenza, si può affermare che i processi dell’apprendere e del memorizzare – e quindi dell’avere conoscenza – iniziano durante il periodo prenatale.

Il feto, quindi, dotato fin dalle prime settimane di gestazione di precise capacità sensoriali, è in grado di fare esperienza.
Fare esperienza significa entrare in relazione con gli elementi fisici (colori, odori, forme, gusto) e sociali (altre persone, emozioni, etc).
Fin dal periodo prenatale si creano comunicazioni e relazioni significative per lo sviluppo del nascituro, della madre, e di tutto il contesto familiare.
Il feto è in grado di instaurare contatti e relazioni organismo/ambiente (cfr. Perls, Hefferline, Goodman).
Il nascituro, per poter comunicare, è dotato della capacità di ricevere uno stimolo, elaborarlo e rispondere MA in particolare dimostra di avere competenze relazionali e psicologiche.

Le competenze psico-fisiologiche sensoriali umane iniziano a formarsi a livello embrio-fetale.
Le competenze sensoriali sono capacità tipicamente animali che permettono ad un organismo di entrare in contatto con gli stimoli provenienti dall’ambiente.
L’uomo, attraverso gli organi del senso della vista, del tatto, del gusto, dell’olfatto e dell’udito, riesce a percepire una sensazione, ricevere gli stimoli provenienti dall’esterno e farne esperienza.

Grazie alle sue capacità sensoriali il feto inizia ad avere delle esperienze di CONTATTO verso l’interno, verso l’esterno, NELLA relazione.
Si tratta di una comunicazione che vede come protagonisti il nascituro, la madre, il padre e tutte le relazioni significative e che permette un vissuto positivo e di crescita durante i nove mesi di attesa.
I sistemi comunicativi e relazionali del feto sono le competenze fisiologiche e sensoriali per la ricezione dello stimolo, le competenze del sistema nervoso e psicologiche per l’elaborazione dello stimolo, il movimento e la frequenza cardiaca come risposta, l’ambiente intra ed extrauterino come luogo di apprendimento, la relazione stretta con la madre e allargata con l’ambiente esterno.

Mentre cervello, sistema nervoso e cardiaco sono presenti fin dai primi giorni embrionali, i sistemi visivo, tattile, gustativo, olfattivo e uditivo iniziano la loro formazione e organizzazione a partire dalla quinta/sesta settimana di gestazione (S.G.).
Alla settima S.G. si ha già la formazione del nervo ottico e delle cellule retiniche.
Se si avvicina una lampada all’addome della futura madre e la si toglie dopo pochi secondi, il feto si muove e aumenta la sua frequenza cardiaca.

Durante l’ultimo trimestre di gravidanza è possibile registrare un’attività REM collegando le sonde dell’elettroencefalogramma sull’addome della mamma all’altezza del cervello del feto.
Le registrazioni elettroencefalografiche dei movimenti oculari, del movimento degli arti e della respirazione rivelano pattern di comportamento diversi, direttamente controllati dal cervello del feto.
In particolare, la registrazione REM è associabile a momenti di sogno.
Quindi siamo di fronte alla presenza di attività di sonno con sogno, quindi a un’attività neuro-psicologica raffinata nonché ad una continua crescita del cervello non solo per sviluppo fisiologico ma anche grazie alle stimolazioni che riceve e che determineranno il formarsi dell’esperienza.

Anche il sistema tattile inizia a formarsi in zona periboccale intorno alla settima S.G.
Nell’undicesima settimana è presente nell’epidermide del viso, nel palmo delle mani e nella pianta dei piedi.
Nella quindicesima si forma in tutto il resto del corpo.
Il feto è in grado di discriminare stimoli tattili dolorosi (se si stimola la pianta del piede con piccolissimi aghi aumenta frequenza cardiaca e movimenti). I recettori gustativi sono concentrati su tutta la lingua e in particolare sulla parete anteriore.
Il nascituro è in grado di discriminare gusti diversi (inserendo dolce/salato nel liquido amniotico) e variare a seconda del SUO gusto frequenza cardiaca, numero e QUALITA’ dei movimenti.

Durante il periodo embrionale sono evidenziabili dei sistemi cellulari che costituiranno il sistema olfattivo principale, trigeminale, vomero-nasale.
Dalla nona S.G. si sviluppa l’olfatto, organo di senso altamente specializzato nella comunicazione con l’interno (feto e mondo intrauterino) e con l’esterno.
All’interno del ventre materno il feto è immerso in una molteplicità di stimoli olfattivi, provenienti dal cibo e dall’ambiente, che concorrono allo sviluppo della sua sensibilità olfattiva e a formare, una volta assorbiti, la sua MEMORIA olfattiva.
Questo tipo di APPRENDIMENTO PER IMPREGNAZIONE sarà così determinante per la sua vita extrauterina, per il riconoscimento del nuovo ambiente, tanto da poter arrivare a condizionare i suoi comportamenti futuri.

Il ricordo che deriva dalle sensazioni olfattive è quello che va a smuovere più in profondità lasciando emergere dalla memoria condizioni emotive complesse che trascinano con sé e sintetizzano le sensazioni visive e uditive.

L’olfatto non dipende direttamente dal fatto che si mangi o si respiri.
E’ determinato da un meccanismo chimico che dipende da recettori sensibili del feto a determinare molecole gassose.
Il nascituro può percepire da solo quanto avviene nell’ambiente esterno, dimostrando INDIPENDENZA e AUTONOMIA dall’esperienza percettiva materna.
Il feto usa una sua capacità individuale per discriminare e differenziare i diversi odori, rendendosi in questo modo abile ad apprendere.

Tutto il mondo endo ed extrauterino è un ambiente di stimolazioni che determinano la crescita neurofunzionale, cerebrale e motoria del feto.
Il SENTIRE fetale è un sentire di tipo tattile che si ottiene dalla percezione tattile del liquido amniotico vibrante che tocca il nascituro il quale risponde attivandosi maggiormente se stimolato da una voce femminile, perché produce una vibrazione più veloce di quella maschile.
Le sonorità endouterine hanno un’intensità variabile da 6,3 a 80,5 decibel.
La voce materna arriva al feto con un’intensità maggiore di 5,2 dB rispetto all’esterno.

La vita embrio-fetale è gestita da ritmi.
Il ritmo è dato dal movimento.
Sia in ambito diagnostico che di prevenzione i movimenti embrio-fetali hanno sempre interessato la clinica e la medicina pre e peri-natale come indici importanti del benessere fisiologico, maturità neuro-anatomo-funzionale, crescita e risposta del nascituro.
Se il feto percepisce una qualsiasi stimolazione la prima risposta che usa è il movimento. Questi movimenti durano per alcuni secondi dopo la stimolazione.
L’attività motoria fetale presenta anche dei movimenti spontanei, i quali diminuiscono nelle ultime settimane di gestazione, e dei movimenti tonici dotati di volontarietà.
Nessun pattern motorio neonatale ha origine alla nascita BENSI’ prima, durante la gestazione intrauterina.

Il movimento è il sistema di risposta elettivo del nascituro.

L’aspetto interessante della risposta motoria fetale è ciò che il nascituro aggiunge alla risposta stessa, cioè la sua PROPOSTA CREATIVA che fa assumere significato al suo volere.
La creatività del feto determinerà successivamente la personalità e le differenze individuali.
La creatività del feto farà sì che il rapporto stimolo-risposta si articoli in una proposta-controproposta spostandosi da un piano unidimensionale ad uno pluridimensionale.

Il feto PARTECIPA attivamente al parto attraverso i suoi movimenti.
Si muove non perché riceve degli stimoli ma perché semplicemente HA IL MOVIMENTO.

La letteratura medica e quella fisiologica ritengono il liquido amniotico e la placenta i principali trasmettitori e conduttori delle stimolazioni colte dal feto.
La placenta è un intermediario fra la madre e il feto, un’unità separata costituita da cellule provenienti in parte dalla madre e in parte dal feto.” (cfr. Nathanielsz)
Il feto è quindi in grado di discriminare stimoli tattili dolorosi, distinguere una voce femminile da una maschile, dare risposte cardiache e motorie differenti a seconda se percepisce gusti dolci o salati o se stimolato con luci intense o deboli.
E’ dunque dotato della capacità di ricevere stimoli, controllarne VOLONTARIAMENTE l’entrata, e di ENTRARE in contatto col mondo.
Al momento della nascita il bambino è perciò già dotato di tutto ciò che gli occorre per FAR PARTE del mondo sociale.
La nascita è un momento ma non l’inizio della formazione della persona.

La vita umana non è una tabula rasa che si riempie e si modella a cominciare dalla nascita.
Questo modellamento avviene durante la vita intrauterina ed è il risultato di più fattori che interagiscono: fattori genetici, ereditari, stimoli interni ed esterni… ma soprattutto, fautore di tale risultato è il feto, ARBITRO del grande gioco della sua vita
.
Il feto è PROTAGONISTA di se stesso e come tale seleziona gli input che gli interessano e offre come risultato una precisa personalità evidenziabile fin dalle prime ore di vita post-partum.

La gestazione rappresenta i primi nove mesi di formazione e crescita del bimbo che verrà.

(dedicato a Luisa e Mino e …)

 


Fabiola Marelli

Osteopata

 

 

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