La ricerca osteopatica: evidenze negate, enigmi e prove certe

Background

La crescita numerica degli osteopati e il fatto che vengano considerati medici convenzionali ha sollevato negli Stati Uniti domande relative agli aspetti che distinguono e differenziano la medicina osteopatica da quella allopatica.

Sebbene il trattamento manipolativo osteopatico (OMT) e il suo utilizzo come pronto intervento siano spesso citati come aspetti fondamentali dell’unicità della medicina osteopatica, l’identità professionale rimane enigmatica.

Discussione

I primi tentativi di ricerca in ambito osteopatico compiuti agli inizi e nella metà del ventesimo secolo non sono stati sufficientemente sostenuti ed ampliati con il passare del tempo; è per questa ragione che ancora oggi non si possiede un archivio che contenga analisi e dati che permettano di asserire che la ricerca effettuata possa essere considerata unicamente osteopatica. Senza dubbio ci sono stati progressi negli studi clinici osteopatici, soprattutto per quelli che contemplano l’utilizzo del trattamento manipolativo osteopatico (OMT) per i dolori lombari.

La meta-analisi di questi trial (prove) riguardanti i dolori lombari ha evidenziato che:

l’OMT consente una notevole riduzione del dolore rispetto al trattamento farmacologico o placebo
gli effetti dell’OMT sono i medesimi a prescindere che vengano eseguiti da osteopati degli Stati Uniti o del Regno Unito
gli effetti dell’OMT si consolidano nel corso del tempo.
La strada della ricerca, tuttavia, è ancora molto lunga. La pianificazione e implementazione di un vasto studio longitudinale della storia e dell’ epidemiologia della disfunzione somatica, compreso il Trattamento Manipolativo Osteopatico, rappresenta un notevole passo in avanti.

L’utilizzo dell’ OMT e del pronto intervento non sono appannaggio esclusivo dell’ unicità dell’ Osteopatia ma potrebbero diventarlo se la medicina osteopatica riuscisse a differenziare le due strategie per focalizzare al meglio l’ intervento al fine di risultare competitivamente vantaggiosa in ambito sanitario.

Adottare un tale modus operandi comporta in ogni caso dei rischi, i quali tuttavia diventano relativi se paragonati ai vantaggi di cui godrebbe la professione osteopatica.

Al fine di promuovere e far risaltare l’ identità osteopatica d’ ora in avanti, quando verranno fatte ricerche riguardo l’ efficacia del Trattamento Manipolativo Osteopatico, si raccomanda vivamente l’ utilizzo di questo termine appena coniato, ovvero “omtologia”, così come di tutti i nuovi termini che da esso deriveranno.

Conclusione

La professione osteopatica dovrebbe adottare una strategia coerente per sviluppare e valorizzare la propria identità. Se non lo farà, è probabile che la medicina osteopatica rimarrà “ferma a metà strada” (stuck in the middle).

Autore: John C. Licciardone
Osteopathic ResearchCenter, University of NorthTexasHealthScienceCenter-TexasCollege of Osteopathic Medicine – Fort Worth, TX76107, USA

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