Fiducia illimitata

Spesso nella pratica clinica osteopatica si verifica che un paziente non è guarito ma ottiene la guarigione. Un paziente può avere un cancro terminale ma raggiungere la guarigione in quanto è in grado di realizzare uno stato di armonia e di pieno impegno con la salute, anche se il corpo si sta sgretolando verso la morte. Come si adatta questo con il beneficio/la cura di Still?
In altri casi il paziente non raggiunge una soglia misurabile di miglioramento clinico, rilevabile da test oggettivi, benché si riscontri un significativo incremento del miglioramento della qualità della sua vita.
In altre parole, la risoluzione o il miglioramento dei sintomi o di una malattia non devono essere considerati come la modalità migliore per giudicare un beneficio ‘clinico’.
Che cosa determina il miglioramento? Chi è il giudice: il medico o il paziente? Qual è o che cosa è il punto di riferimento? I sintomi del paziente o la malattia potrebbero non cambiare formalmente benché il la loro vita migliori.

In definitiva, un paziente si sente al meglio quando ha come punto di riferimento la Natura e la Salute e non la malattia o la disfunzione.
Avere una fiducia illimitata nelle capacità della Natura è l’atto il più semplice che può compiere un vero medico ed è storicamente uno dei principi, una pietra miliare della professione Osteopatica.
Se il nostro punto di riferimento, come osteopati, è la fiducia illimitata nella Natura e non le nostre competenze di base o le forze carismatiche basate su intelletto o abilità intellettuali, allora potremo servire al meglio non solo i nostri pazienti ma anche noi stessi.

Autore: Stephen Paulus, D.O.
Articolo estratto da Inter Linea

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